Per incentivare lo sviluppo e la crescita economica del Sud Italia, lo Stato ha lanciato numerose agevolazioni fiscali a favore delle imprese: tra queste il Bonus Investimenti Sud.
Il Bonus Investimenti Sud prevede un credito d’imposta per le imprese che investono in beni strumentali che arriva fino al 45% dei fondi ottenuti.
Accedere al credito d’imposta può diventare, per un’azienda, una grande opportunità di riscatto. Ecco perché noi di Q Consulting affianchiamo gli Imprenditori che vogliono innovare e accedere a questi incentivi, gestendo l’intero iter burocratico dalla fase istruttoria all’erogazione dell’agevolazione.
Il Bonus Sud è stato introdotto in Italia con la Legge n° 208/2015, formalizzata nella Legge di bilancio 2016, con l’obiettivo di assistere le aziende che si trovano nel Mezzogiorno.
In particolare, il Bonus Sud è un’agevolazione, erogata sotto forma di credito d’imposta a sostegno degli investimenti in beni strumentali delle strutture produttive che si trovano in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise.
L’ammontare del credito d’imposta varia a seconda della natura dell’impresa richiedente. Nello specifico, per le aziende ubicate nelle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna il credito d’imposta è pari a:
In Abruzzo, invece, il credito d’imposta richiedibile è del 30% per le piccole imprese, 20% per le medie imprese e 10% per le grandi imprese.
Infine, per il Molise, per i beni acquistati negli anni 2022-203, il credito d’imposta è del 45% per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per le grandi imprese. Per i beni acquistati fino al 2021, invece, valgono le medesime aliquote applicate in Abruzzo.
Il Bonus Investimenti Sud è stato introdotto dal Governo italiano per incentivare lo sviluppo e la crescita economica del Mezzogiorno.
Secondo il Rapporto Imprese ISTAT, più della metà delle aziende è attiva al Nord (il 28,7% nel Nord-ovest e il 22,7% nel Nord-est), il 21,3% al Centro e solo il 27,3% nel Mezzogiorno. Ciò vuol dire che meno di un terzo delle aziende italiane sono attive nel Sud Italia.
Ecco perché lo Stato ha scelto di investire in un Bonus per agevolare le Imprese che si trovano in territori più svantaggiati e favorire lo sviluppo e la crescita del mercato nelle Regioni meridionali.
Il Bonus Investimenti Sud è destinato alle imprese di ogni dimensione collocate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Inoltre, il Bonus può essere richiesto anche dalle aziende che si trovano nella zona Sisma del Centro Italia e nelle ZES (Zone Economiche Speciali).
Nello specifico, il Bonus può essere richiesto da:
Per usufruire del credito d’imposta per gli acquisti effettuati fino al 31 dicembre 2022, è necessario presentare una comunicazione via telematica all’Agenzia delle Entrate.
All’interno di questa comunicazione devono essere contenute informazioni relative agli investimenti effettuati e al credito d’imposta richiesto. Sarà poi l’Agenzia delle Entrate a effettuare una verifica dei dati contenuti nella domanda di adesione al Bonus e stabilire se i criteri per il credito d’imposta sono effettivamente soddisfatti.
Con la Legge di Bilancio 2023, il Governo ha prorogato al 31 dicembre 2023 la possibilità di accedere al credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali per le aziende del Sud Italia.
Il Bonus Investimenti Sud prevede un credito d’imposta per le imprese che investono in beni strumentali che arriva fino al 45% dei fondi investiti.
Questa opportunità può aiutare le aziende del Mezzogiorno a crescere, innovarsi e a competere sul mercato ad armi pari. Accedere al credito d’imposta, però, può essere complesso: i bandi sono pieni di cavilli burocratici difficili da comprendere anche per il più preparato degli imprenditori.
Ecco perché una consulenza specifica può evitarti ogni rischio e darti una garanzia di accesso al credito.
Dalla ricerca del bando, allo sviluppo del progetto, affianchiamo le imprese che vogliono innovare e accedere al Bonus Investimenti Sud gestendo l’intero iter burocratico dalla fase istruttoria all’erogazione dell’agevolazione.
Il Bonus Investimenti Sud è stato prorogato con la Legge di Bilancio 2023. I lavori parlamentari, presieduti da Giancarlo Giorgetti, hanno condotto all’opportunità di una proroga per questa misura, che può aiutare le aziende ad ammortizzare gli investimenti per i beni strumentali.
Con la proroga, sono stati confermati dal Governo sia i contenuti della normativa, sia i requisiti di accesso, sia l’ammontare del credito d’imposta destinato alle aziende del Sud Italia.
Il Bonus Sud può essere richiesto dalle aziende che acquistano beni strumentali.
Nello specifico, i beni che rientrano nel credito d’imposta sono indicati nella circolare 34/E del 2016, che include:
La cumulabilità del Bonus Sud è sancita dalla Legge di Bilancio 2016, che al comma 102 specifica che:
“Il credito d’imposta non è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio”
Ne consegue che il Bonus Sud può essere cumulato solo con altre agevolazioni che non si classificano come aiuti di Stato.